lunedì 15 dicembre 2014

Clima, delusione alla Cop20 di Lima

L’esito dei lavori della Conferenza ONU sul Clima che si è conclusa ieri, a Lima, ha lasciato l’amaro in bocca al WWF. Si tratta di una decisione deludente e debole, di  un compromesso al minimo comun denominatore  “ma il WWF agirà dentro e fuori il processo negoziale per far sì che venga affrontata l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici " ha detto Mariagrazia Midulla responsabile clima ed energia del WWF.
La distanza tra allarme dei cittadini e capacità dei governi di rispondere sta diventando estremamente grave e pericolosa”, ha sottolineato la Midulla.
"La scienza è stata chiara, ritardare l'azione fino al 2020 renderà molto difficile evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici, ma la politica è incapace di cogliere l’urgenza.
«Grave l’indebolimento del percorso per ridurre le emissioni prima del 2020, obiettivo essenziale per rimanere al di sotto dei 2°C di aumento medio della temperatura media globale, ponendo le basi per porre fine all’era dei combustibili fossili e accelerare il cambio verso le energie rinnovabili e una maggiore
Secondo la Midulla, «A Lima hanno prevalso gli egoismi e l’incapacità dei governi di agire in modo collettivo contro una minaccia di portata enorme. Ma ha anche prevalso l’azione ben concertata delle lobby fossili, che hanno fatto di tutto per dividere, far serpeggiare la sfiducia e approfondire le distanze. Se vogliono sul serio prevenire la catastrofe climatica, i governi devono ora immediatamente individuare le azioni specifiche per ridurre le emissioni e fornire finanziamenti prima del 2020. Ci saranno ampie opportunità di farlo con i paesi più sviluppati riuniti per il G7 in Germania e i vertici Onu previsti per giugno 2015. Ci sono sei mesi per decidere tagli delle emissioni più ambiziosi e gli impegni finanziari per il periodo fino al 2020. Occorre puntare ad avere un accordo significativo ed efficace a Parigi, basato sulle indicazioni della comunità scientifica e non sulla politica. La speranza per il clima viene soprattutto dalla società civile, dai governi locali, dalle imprese che lavorano per affermare alternative ai combustibili fossili, una realtà economica ed energetica concreta. Il Wwf agirà dentro e fuori il processo negoziale per far sì che venga affrontata l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici».

mercoledì 26 novembre 2014

Il WWF e il vertice di Lima sul Clima: Salviamo le foreste e le foreste salveranno il Pianeta


I cambiamenti del clima incidono sulla deforestazione che a sua volta incide sul clima in un circolo vizioso che deve assolutamente essere interrotto perché non venga superato il punto critico oltre il quale non possiamo sapere quali saranno gli effetti sull’uomo .

Le emissioni derivanti dai processi di deforestazione hanno raggiunto nel 2013 la cifra di 3.3 miliardi di tonnellate, che costituisce un 8% delle emissioni totali.

 Il vertice della Convenzione sui cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) che si terrà a Lima dal 1 al 12 dicembre è uno dei  passaggi fondamentali verso la COP21 di Parigi  quando dovrà essere siglato il nuovo accordo globale post 2015.


“Ci sono fin troppe prove scientifiche che dimostrano il nesso fra deforestazione e 


Gianfranco Bologna,

 direttore scientifico del WWF Italia


cambiamenti climatici. Continuare a bruciare carbone, petrolio e gas e a continuare nei processi di deforestazione e degrado degli ecosistemi forestali, significa solo aggravare l’instabilità climatica con l’alta probabilità di raggiungere e superare delle soglie molto pericolose per tutte le società umane e per l’intera natura e ricchezza della biodiversità con cui condividiamo questo periodo della vita del nostro pianeta e grazie alla quale riusciamo a vivere e a ottenere benessere e sviluppo” dice Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia.



Il WWF, pur denunciando la gravità della situazione, ricorda, però, che possiamo ancora fare qualcosa per rimanere al di sotto dei 2°C di aumento medio della temperatura globale. Mariagrazia Midulla, responsabile Clima Energia del WWF Italia, sottolinea  l’importanza sia degli impegni Usa – Cina sia dei segnali politici  per la riduzione delle emissioni entro il 2014 e lo sviluppo del solare nei prossimi tre anni per “lasciare i combustibili fossili sotto terra”.



Mariagrazia Midulla,
 responsabile Clima Energia del WWF Italia
“Le conseguenze dell’inazione sarebbero tremende - ha detto Mariagrazia Midulla,  che seguirà a Lima i negoziati - le alternative ai combustibili fossili stanno già dimostrando tuttele loro potenzialità: dire che la sfida è difficile non è più una scusa valida. Abbiamo solo un anno di tempo prima del Summit di Parigi.

C’è stato un buon avvio con le ‘offerte iniziali’ da parte di Cina, Stati Uniti e Unione europea, che si sono tutti impegnati a ridurre le emissioni. Gli impegni finanziari assunti da un certo numero di paesi all’inizio di questo mese costituisce un altro necessario impulso politico ai negoziati”. 

La Conferenza sul clima delle Nazioni Unite di Lima, dunque,  sarà fondamentale per accertare la volontà politica per un nuovo accordo globale sul clima. I governi sono tenuti a concordare il quadro del nuovo strumento legale che deve essere approvato a Parigi nel 2015. 


“Non si possono più commettere errori o perdere ulteriore tempo prezioso. La COP20 è una cartina di tornasole per la volontà politica di raggiungere un accordo mondiale ambizioso ed equo sul cambiamento climatico dopo che sia la comunità scientifica che centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo hanno sottolineato la necessità di agire presto e in modo efficace “ 




La lotta alla deforestazione deve essere combattuta su scala globale e locale. Globalmente attraverso il coinvolgimento delle istituzioni che hanno un peso sulle riforme e sulle politiche del pianeta e attraverso il coinvolgimento della società civile che è responsabile in modo diretto del consumo e della distruzione delle foreste; localmente nella realizzazione di percorsi di sostenibilità, insieme alle comunità locali, che dimostrino la possibilità di vivere e utilizzare le foreste nel pieno rispetto degli equilibri ecologici, dei diritti delle comunità locali e dei principi di democrazia e  benessere. 


E’ questa la strategia che il WWF porta avanti in Amazzonia con la Living Amazon Initiative e nello specifico con il progetto “Tresfronteras” a cavallo tra Perù, Colombia ed Ecuador. Un progetto di grandissima soddisfazione che vede coinvolti tutto il sistema di attori che vivono delle e nelle foreste di questo angolo prezioso e remoto del paese: aree protette, comunità indigene, piccoli imprenditori, istituzioni locali e nazionali. Il progetto “Tresfronteras” è stato nella primavera 2014 al centro della campagna di raccolta fondi del WWF Italia a tutela dell’Amazzonia e ha coinvolto 90.000 sostenitori solo in Italia.